UNI 7129-2008 |
Mercoledì 24 Agosto 2011 12:50 |
Il 30 ottobre 2008 l’UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, ha pubblicato la nuova edizione della norma UNI 7129, che è la principale norma di riferimento per la sicurezza degli impianti domestici alimentati a gas naturale e GPL distribuiti a mezzo di reti. Nel comunicato il CIG chiarisce che per gli impianti costruiti secondo un progetto redatto nei termini del D.M. 37/08 prima della pubblicazione della UNI 7129:08 (30.10.08) la norma di riferimento è la UNI 7129:2001 e gli accertamenti della delibera 40/04 dell’AEEG, debbono essere condotti nel caso di specie secondo la predetta norma. Per gli impianti costruiti secondo un progetto redatto nei termini del D.M. 37/08 (regolamento impianti) dopo la pubblicazione della UNI 7129:08 e sino al ritiro della UNI 7129:2001 dalla GURI con decreto, il CIG consiglia a tutti gli operatori interessati di applicare la UNI 7129:08. La valvola di intercettazione del gas collocata all’ingresso della linea nell’abitazione, se collocata all’interno, non è più ritenuta sufficiente. Se la rete alimenta un solo apparecchio è sufficiente la valvola a bordo apparecchiatura. L’adeguamento impiantistico richiesto prevede: - posizionamento della valvola di intercettazione del gas a piede colonna al piano terra o sul balcone (se presente);
Le novità complessive più rilevanti della UNI CIG 7129/2008 sono: 1. La possibilità di manovra della valvola del contatore deve essere limitata esclusivamente all’utente interessato, per cui si ritengono idonei rubinetti ed armadietti dotati con chiave o altri dispositivi simili. 2. Gli impianti interni devono essere dotati di una presa di pressione facilmente accessibile e ad uso esclusivo dell’utente e deve essere posta a valle del dispositivo d’intercettazione che costituisce il punto d’inizio, tuttavia può essere compresa nel dispositivo di intercettazione stesso. 3. Nel caso il contatore o il punto d’inizio non si trova all’interno dell’alloggio, o in spazi di esclusiva pertinenza dell'alloggio stesso tipo balconi, cortili, giardini, ecc... deve essere installato un dispositivo di intercettazione generale in uno dei luoghi indicati e in posizione accessibile. In alternativa al rubinetto di intercettazione generale è possibile installare un elettrovalvola azionato da comando a distanza il cui dispositivo di manovra per l’apertura o interruzione del flusso di gas, deve essere posto all’interno dell’alloggio sempre in posizione accessibile all’utente. Va detto che l’elettrovalvola con comando a distanza può essere utilizzata solo in presenza di apparecchi provvisti del dispositivo di sicurezza per assenza di fiamma ossia valvolati. 4. Nel caso in cui all’interno dell’unità abitativa è installato solo un apparecchio e la tubazione interessa un solo locale, il dispositivo di intercettazione generale può coincidere con il rubinetto d’utenza. 5. Obbligo d'installazione e utilizzo di apparecchi di cottura con dispositivo di sorveglianza di fiamma. 6. Lo scarico della combustione deve avvenire a tetto (scaldabagni e caldaie) ma se risultasse impossibile sono previste altre modalità, previo consenso dei comuni ove è installato l'impianto. 7. In particolare è citata la verifica dello stato del sistema fumario secondo la UNI 10845 e la compatibilità tra l'impianto, gli apparecchi installati e i sistemi di ventilazione e areazione. 8. Gli apparecchi a gas devono essere installati ad una distanza di almeno 1,5 m da eventuali contatori, siano essi elettrici o del gas. Nel caso non si riesca a rispettare la distanza richiesta è necessario realizzare un separatore tra apparecchio e contatore in modo da evitare che eventuali fughe di gas possano trovare punti di innesco. 9. Nei monolocali è ammessa l’installazione di apparecchi di cottura purché dotati di sistema di sorveglianza di fiamma. 10. I locali di installazione degli impianti alimentati a gas metano e degli apparecchi di portata termica nominale massima non maggiore di 35 kW possono comunicare direttamente con le autorimesse fino a 9 posti auto e non oltre il secondo interrato (compreso i singoli box) purché la comunicazione sia protetta da porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco E 120. 11. In presenza di apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma in cui la aerazione e la ventilazione sono assicurate mediante aperture permanenti le aperture stesse devono essere così realizzate: a) una prima, destinata all’aerazione del locale di installazione posizionata in prossimità del soffitto e ad un'altezza non minore di 1,80 m dal livello del pavimento, essa deve avere una sezione netta almeno pari a 100 cm2; l’apertura deve essere realizzata esclusivamente nel locale stesso di installazione dell’apparecchio di cottura; b) una seconda, destinata alla ventilazione del locale di installazione. Tale apertura deve avere il filo inferiore in prossimità del pavimento, ad un’altezza non maggiore di 30 cm dal pavimento stesso e deve avere sezione netta almeno pari a 100 cm2; l’apertura può essere realizzata nel locale stesso di installazione dell’apparecchio di cottura o nel locale per l’aria comburente. Inasprite e chiarite le modalità di messa in servizio degli apparecchi gas a seconda se trattasi di impianto nuovo, riattivato o modificato. Per quanto riguarda i divieti, NON è consentito: 1. In linea generale, scaricare a parete sia con scaldabagni che con caldaie. 2. Il sottopasso degli edifici, ovvero la percorrenza delle tubazioni sotto le fondamenta, all’interno di vespai e intercapedini non accessibili. Posare le tubazioni del gas direttamente sotto traccia, anche se con guaina, nel lato esterno dei muri perimetrali dell’edificio e delle sue pertinenze. 3. La posa delle tubazioni sotto traccia, compreso sotto pavimento, nei locali costituenti le parti comuni dell’edificio. 4. La posa sottotraccia della tubazione in diagonale ed obliqua. 5. Collocare giunzioni filettate e meccaniche all’interno di locali non aerati o non aerabili. 6. La posa delle tubazioni di polietilene all’interno del perimetro del corpo dell’edificio. 7. Installare e utilizzare apparecchi senza termocoppia di sicurezza. 8. Installare apparecchi sulla proiezione verticale del piano di cottura a gas. 9. L’installazione di apparecchi di utilizzazione nei locali costituenti le parti comuni dell’edificio condominiale quali per esempio scale, cantine, androni, solaio, sottotetto, vie di fuga, ecc... se non collocati all’interno di vani tecnici di pertinenza di ogni singola unità immobiliare e accessibili solo all’utilizzatore. 10. L'installazione di apparecchi di tipo B destinati al riscaldamento degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, in locali nei quali siano presenti generatori di calore a legna o altri combustibili solidi e in locali ad essi adiacenti e comunicanti. (Questa disposizione non si applica se gli apparecchi alimentati con combustibile solido sono caratterizzati da un focolare di tipo C, ossia stagno rispetto l’ambiente in cui sono installati). |